Meno dodici
In questi giorni pre-elettorali mi è capitato spesso, nel mio girare in blog, siti, posta elettronica e quant'altro si trova in Internet, di riscontrare in una percentuale non trascurabile di aventi diritto al voto la voglia o tentazione di non andare a votare dicendo -fanno tutti schifo-. Io ritengo questo modo di pensare molto grave.
Chi mi conosce sa che io rispetto le opinioni degli altri, anche se mi capita di non condividerle (direbbe Voltaire: "Amico mio, penso che le tue idee siano sciocchezze, ma sono pronto a morire perché tu le possa manifestare liberamente"), però penso che queste persone che non votano non dovrebbero più lamentarsi di niente (e spesso sono quelle che si lamentano di più) perchè ne hanno perso il diritto: con quale scusa potrebbero dire -questo non mi piace, quello non mi va bene, sono contrario a quest'altro- quando avevano il diritto-dovere di esprimere la propria opinione e non l'hanno fatto?
Naturalmente non mi sto riferendo agli astensionisti cronici (cioè a quel 20% che non va mai a votare per ignoranza, per mancanza di senso di responsabilità o semplicemente perchè ''gli secca''), ma a quella parte di delusi dalla politica che difende il proprio ''non voto'' dicendo che non se la sente di votare sempre per il meno peggio e che magari se il partito dell'astensionismo aumenta di proporzioni ci si chiederà qual'è il motivo e succederà qualcosa.
Niente di più sbagliato: questo vorrà dire semplicemente che il parlamento sarà scelto da una minoranza la quale così avrà una percentuale sempre maggiore di persone con interessi in ogni dove (vi siete mai chiesti perchè loro non si astengono mai?), e avranno il potere di influenzare la politica sempre di più, come ormai succede da tempo negli Stati Uniti. Lì il partito dell'astensionismo ha raggiunto livelli record, ma non mi sembra che il comune cittadino conti di più, anzi ormai il potere è tutto in mano alle Lobby delle Multinazionali.
Qualcuno mi dice: -non è vero che non votando si favorisce il peggiore, si favorisce semplicemente chi è in vantaggio-. Anche su questo punto mi trovo in disaccordo. Escludendo sempre quel 20% di astensionisti cronici, credo che il voto degli altri potenziali astensionisti sia molto importante perchè il loro non voto si presume sia ragionato per un qualche motivo (per esempio uno di cui sopra, ma spero di averli dissuasi), quindi si tratta di persone che magari sono in grado di prendere una decisione sensata più di altre. Conclusione: si tratterebbe di voti persi per il meno peggio, quindi io penso che con l'astensionismo si favorisce il peggiore in assoluto.
Tra l'altro questo è un'atteggiamento simile (con le debite proporzioni) a quello che ebbero i parlamentari italiani nel 1924 dopo l'assassinio Matteotti da parte di sicari fascisti: tutte le forze si rifiutarono di partecipare ai lavori della Camera lasciando di fatto campo libero a Mussolini.
IL VOTO E' LA MASSIMA ESPRESSIONE DI DEMOCRAZIA, USIAMOLO.
P.S. [I collegamenti si trovano in alto a destra nella pagina principale http://fuocoamare.blogspot.com/ e rimarranno fino alle elezioni]
Chi mi conosce sa che io rispetto le opinioni degli altri, anche se mi capita di non condividerle (direbbe Voltaire: "Amico mio, penso che le tue idee siano sciocchezze, ma sono pronto a morire perché tu le possa manifestare liberamente"), però penso che queste persone che non votano non dovrebbero più lamentarsi di niente (e spesso sono quelle che si lamentano di più) perchè ne hanno perso il diritto: con quale scusa potrebbero dire -questo non mi piace, quello non mi va bene, sono contrario a quest'altro- quando avevano il diritto-dovere di esprimere la propria opinione e non l'hanno fatto?
Naturalmente non mi sto riferendo agli astensionisti cronici (cioè a quel 20% che non va mai a votare per ignoranza, per mancanza di senso di responsabilità o semplicemente perchè ''gli secca''), ma a quella parte di delusi dalla politica che difende il proprio ''non voto'' dicendo che non se la sente di votare sempre per il meno peggio e che magari se il partito dell'astensionismo aumenta di proporzioni ci si chiederà qual'è il motivo e succederà qualcosa.
Niente di più sbagliato: questo vorrà dire semplicemente che il parlamento sarà scelto da una minoranza la quale così avrà una percentuale sempre maggiore di persone con interessi in ogni dove (vi siete mai chiesti perchè loro non si astengono mai?), e avranno il potere di influenzare la politica sempre di più, come ormai succede da tempo negli Stati Uniti. Lì il partito dell'astensionismo ha raggiunto livelli record, ma non mi sembra che il comune cittadino conti di più, anzi ormai il potere è tutto in mano alle Lobby delle Multinazionali.
Qualcuno mi dice: -non è vero che non votando si favorisce il peggiore, si favorisce semplicemente chi è in vantaggio-. Anche su questo punto mi trovo in disaccordo. Escludendo sempre quel 20% di astensionisti cronici, credo che il voto degli altri potenziali astensionisti sia molto importante perchè il loro non voto si presume sia ragionato per un qualche motivo (per esempio uno di cui sopra, ma spero di averli dissuasi), quindi si tratta di persone che magari sono in grado di prendere una decisione sensata più di altre. Conclusione: si tratterebbe di voti persi per il meno peggio, quindi io penso che con l'astensionismo si favorisce il peggiore in assoluto.
Tra l'altro questo è un'atteggiamento simile (con le debite proporzioni) a quello che ebbero i parlamentari italiani nel 1924 dopo l'assassinio Matteotti da parte di sicari fascisti: tutte le forze si rifiutarono di partecipare ai lavori della Camera lasciando di fatto campo libero a Mussolini.
IL VOTO E' LA MASSIMA ESPRESSIONE DI DEMOCRAZIA, USIAMOLO.
P.S. [I collegamenti si trovano in alto a destra nella pagina principale http://fuocoamare.blogspot.com/ e rimarranno fino alle elezioni]