Un paese spezzato in due.
Gli eccessi di Silvio Berlusconi avrebbero dovuto
permettere alla sinistra di riportare una vittoria
elettorale a mani basse. Forte di un patrimonio personale
che ne fa il trentesimo uomo più ricco della Terra e di una
fiducia in se stesso che rasenta l'arroganza, il presidente
del consiglio italiano ha infranto tutti i limiti del
rispetto reciproco proprio di una democrazia. Berlusconi ha
denigrato gli avversari e ha usato un devastante manicheismo
alla Bush. E ora, come ci sono due Americhe, la politica di
Berlusconi ha messo due Italie una contro l'altra. Né le
sbandate verbali del premier né il suo disastroso bilancio
economico sono riusciti a provocare una reazione civica da
parte degli elettori. E a giudicare dalla campagna
elettorale che si è appena chiusa, è difficile credere che
l'Italia ne uscirà vincente.
Le Temps, Svizzera [in francese]
http://www.letemps.ch:80/template/editoriaux.asp?page=1&article=178721
Man mano che si avvicinavano le elezioni mi sono fatto prendere sempre di più da quella che pensavo fosse solo la sindrome di chi è in vantaggio: la paura di essere raggiunto.
Poi arrivano gli exit-poll: finalmente la conferma che è solo la sindrome… Ma in seguito sappiamo come è andata…
Secondo me, anche se per pochissimo (alla camera +0.7% che diventa vantaggio netto grazie al premio di maggioranza e al senato +2 senatori), l’importante è che ci sia stata la vittoria della politica (anche se potremmo dire che è un’accozzaglia dove stanno anche persone culturalmente di dx come Di Pietro o ultra-liberisti come i radicali, ma si può chiamare politica) contro la coalizione dell’insulto, dell’arroganza, degli affari, delle leggi ad personam, del populismo.
Quando (e se) verrà fatta una legge sul conflitto di interessi e verrà regolato l’uso dei mezzi di informazione potremo cominciare a parlare di confronto serio tra due opposte fazioni che la pensano diversamente.
Poi arrivano gli exit-poll: finalmente la conferma che è solo la sindrome… Ma in seguito sappiamo come è andata…
Secondo me, anche se per pochissimo (alla camera +0.7% che diventa vantaggio netto grazie al premio di maggioranza e al senato +2 senatori), l’importante è che ci sia stata la vittoria della politica (anche se potremmo dire che è un’accozzaglia dove stanno anche persone culturalmente di dx come Di Pietro o ultra-liberisti come i radicali, ma si può chiamare politica) contro la coalizione dell’insulto, dell’arroganza, degli affari, delle leggi ad personam, del populismo.
Quando (e se) verrà fatta una legge sul conflitto di interessi e verrà regolato l’uso dei mezzi di informazione potremo cominciare a parlare di confronto serio tra due opposte fazioni che la pensano diversamente.
4 Comments:
speriamo di fare almeno
una sola legge
quella appunto sul conflito di interessi
ti invito sul nostro blog...
ciao!
Bravo, sono d'accordo con te.
Prima di un vero confronto tra due coalizioni, c'è BISOGNO di DUE coalizioni.
Di sicuro non è possibile cambiare la testa delle persone, persone con poca memoria storica e che valutano superficialmente gli avvenimenti politici.... ma estirpare il cancro che in questi anni ha afflitto il Paese è già qualcosa.
Complimenti per il blog.
Cordiali saluti
giusto!
Great site lots of usefull infomation here.
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